Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Terzo Tempo’, è intervenuto Christian Bosco, presidente dell’IAFA (Italian Association of Football Agent): “I prolungamenti dei contratti? Partiamo dal presupposto che i calciatori sono lavoratori subordinati a tutti gli effetti seppure in forza di contratti sui generis. Non hanno espletato le loro funzioni per cause di forza maggiore. Per fortuna i termini della stagione in corso sono stati ampliati. Va da sé che anche i contratti vanno estesi in tal senso. È chiaro che nessuno può imporre una soluzione, serve un’accettazione e una ratifica delle due o tre parti in causa. Cosa accade se un calciatore rifiuta? È lì che nasce il termine intesa. È chiaro che se un calciatore è stato fermo tre mesi non ha alcun interesse a restare fermo altri tre mesi, abbassando il proprio valore di mercato. Il fatto di non poter essere ingaggiato a stagione in corso da un altro club sicuramente rappresenta un deterrente affinché il calciatore in forza al club X continui a giocare con quel club, fatto salvo l’accordo economico rimodulato tra le parti. Il calciatore va pagato da chi usufruisce delle sue prestazioni, non ha senso che venga poi pagato da un club terzo, fatti salvi poi alcuni premi di valorizzazione o di copertura degli stipendi, ma quelle sono pattuizioni pregresse”.
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