Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Stile Juventus’, è intervenuto l’ex giocatore Amedeo Carboni: “La situazione sanitaria in Spagna? Noi italiani in Spagna abbiamo preso spunto da quello che stava succedendo in Italia e abbiamo preso delle precauzioni già prima del governo spagnolo. La gente si è lamentata perché lo stato non ha guardato all’Italia con anticipo. Siamo in ritardo di circa quindici giorni”.
Sul taglio degli stipendi: “È giusto così, le persone che hanno più possibilità economiche devono aiutare per non mandare a casa operai o impiegati. Dai più fortunati dovrebbero venire i sacrifici maggiori. Rispetto delle regole da parte degli spagnoli? Fino a questo momento sì, c’è molta attenzione verso l’Italia. Anche la Spagna è un Paese turistico come l’Italia, quindi era impossibile che non succedesse la stessa cosa”.
Sul Valencia: “Anche loro si dovrebbero organizzare per mandare attrezzature a casa ai giocatori per fare allenamento. La gara contro l’Atalanta? Guardare indietro serve a poco, nessuno poteva pensare”.
Sulla ripresa dei campionati: “Sicuramente la Federazione vorrà cercare di chiudere i campionati. È anche vero che giocare senza pubblico è veramente triste, non riesci neanche a guardare le partite. Si dovrà aspettare un po’, pur essendo ottimista non vedo come si possa riprendere una certa attività a breve. Non essendoci un vaccino non vedo come tra 20 giorni si possa riprendere ad uscire normalmente”.
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