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Cuccureddu: "Juventus, la Champions non è un sogno ma un obiettivo. Sarri? L'allenatore conta il 15%"
02 mar 2020 19:50Altre notizie

Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Cose di Calcio’, è intervenuto l’ex bianconero Antonello Cuccureddu: “Il caos legato ai rinvii? C’è un bel casino, bisogna che intervengano perché non è possibile stoppare il campionato ogni settimana. Io da calciatore non ho mai vissuto una situazione del genere. Come la vivono gli addetti ai lavori? I calciatori non è che possano fare molto, se non si gioca faranno allenamento. Sicuramente la situazione è delicata, c’è bisogno di risolverla al più presto”.

Sulla Juventus: “Per quella che è la mia esperienza, non ricordo che abbiamo mai avuto questi problemi. Chiaro che i giocatori preferiscono giocare e non stare fermi, poi bisogna rimettersi a chi prende le decisione. Senza giocare può capitare un rilassamento”.

Chi sarà favorito di più da questa situazione? “La Lazio in questo momento è quella che sta meglio a livello psicologico, fisico. Sicuramente è la squadra che ha giovato di più da queste soste, senza dubbio. Visto che non hanno le Coppe è chiaro che in questo momento sono avvantaggiati. Sicuramente non ha molte alternative, ma il fatto di non fare le Coppe li agevola. È in testa e cercherà di rimanerci fino alla fine”.

Su Juventus-Milan e la Coppa Italia: “La Juventus punta a vincere su tutti e tre i fronti, non gioca per partecipare ma per vincere. Non è un sogno arrivare anche a vincere la Champions League. È un obiettivo, non è un sogno, soprattutto con la campagna acquisti che ha fatto. I sogni lasciamoli a quelli che non hanno mai vinto, è chiaro che devi puntare a vincere la Champions perché di Scudetti ne abbiamo abbastanza. La rosa è stata costruita per quell’obiettivo, altrimenti il mercato fatto non ha senso”.

Su Sarri: “Il lavoro degli allenatori con giocatori di questo tipo non è facile. Sono giocatori di livello internazionali, bisogna lasciarli anche un po’ libero. Serve equilibrio in tutte le cose, ma bisogna lasciare anche un po’ di libertà mentale, non li puoi condizionare. Serve un rapporto tra allenatore e giocatore, io poi non so come sia il rapporto nello spogliatoio. Non può pretendere di fare quello che faceva col Napoli. Forse alla Juve non sono abituati a fare un certo tipo di lavoro, poi alla fine sono i giocatori che determinano i risultati e il valore della squadra. L’allenatore li deve controllare, giocatori come Cristiano Ronaldo e Dybala sanno già quello che devono fare. Sicuramente nella fase difensiva ci deve essere un po’ più di collaborazione. Quanto conta il lavoro di un tecnico in percentuale? Direi il 15%, deve avere carisma, un buon rapporto con i giocatori, di certo non va lui in campo”.

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Redazione Radio Bianconera
"Terzo tempo" con Marco Spadavecchia e Alberto Mauro. Ospiti della puntata: Gianluca Oddenino (La Stampa), Claudia Garcia, Antonello Cuccureddu, Andrea Pandolfi. © registrazione di Radio Bianconera