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I perché della stagione fallimentare bianconera
20 mag 2022 09:24Altre notizie
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Un centrocampo totalmente inadatto e un attacco non sempre all’altezza

Zeru tituli. Dopo dieci anni di vittorie soprattutto a livello nazionale, ecco in casa Juventus risuonare questo famoso (e sinistro) mantra di mourinhiana memoria. Da un certo punto di vista c’era anche da aspettarselo, tenendo conto dell’attuale annata bianconera caratterizzata da troppi tonfi e da troppi pochi trionfi; vero è che vincendo la Coppa Italia tutto sarebbe cambiato, perché in quel caso si sarebbe parlato di una annata mediocre e non certo fallimentare. E invece Perišić ha deciso che quel trofeo doveva per forza finire all’interno della bacheca nerazzurra, come già successo per altro con la Supercoppa, ed è salito in cattedra “arando” la fascia come nessun altro in Italia. Risultato: Juventus a secco di successi. Certo, l’aver ottenuto un piazzamento Champions per come si era messo all’inizio il campionato non è male, ma non basta se ti chiami Juventus. Ma cosa è successo quest’anno? Cosa non ha funzionato? Come mai i bianconeri sono riusciti a perdere con squadre non certo formidabili come Genoa, Empoli e Verona? Ci sono più motivazioni alla base, che saranno riassunte nei prossimi due paragrafi.

Una linea mediana composta da giocatori mediocri talvolta fuori ruolo

Senza dubbio la mancanza di un centrocampo all’altezza ha condizionato tutta la stagione bianconera, che oggi può ben dirsi fallimentare, soprattutto dopo la sconfitta piuttosto rocambolesca in finale di Coppa Italia contro l’Inter. Per comprendere al meglio questo punto basterebbe guardare agli interpreti – Arthur e Rabiot in mediana non hanno mai convinto fin in fondo – e alla loro disposizione in campo – McKennie schierato da Allegri in alcune occasioni come trequartista come a Empoli ha creato più confusione che altro. È vero che la società con l’acquisto di Zakaria ha provato a correre ai ripari, ma solo nel corso della prossima stagione si potrà capire davvero se l’ingaggio dell’ex Borussia Mönchengladbach sarà stato o meno sensato. Per ora è ancora presto per sbilanciarsi. Va da sé che non si pretende certo che la Juventus il prossimo anno possa già disporre di un centrocampo talmente forte da sembrare irreale, come se ci si trovasse all’interno dei videogiochi di calcio più famosi dove tutto è possibile, ma sicuramente si spera che possa migliorare in fisicità e qualità. Se Pogba, come sembra, tornerà a vestire la maglia bianconera, allora in quel caso un primo decisivo passo in tal senso sarà stato compiuto. Il ritorno del francese non solo galvanizzerebbe l’ambiente, ma aiuterebbe la squadra di Allegri a fare un po' di ordine nella zona centrale, spesso mal posizionata soprattutto durante la fase di non possesso palla. E se arrivasse anche Di Maria, calciatore non certo giovanissimo ma comunque ancora oggi abilissimo quando si tratta di saltare l’uomo…

Là davanti qualche carenza c’è

Se il centrocampo non ha funzionato, per usare un eufemismo, nemmeno l’attacco ha soddisfatto appieno. Questo perché con l’addio di CR7 a fine agosto la potenza di fuoco bianconera è notevolmente diminuita. Al di là di alcune discrete prestazioni di Dybala, Morata non è mai risultato decisivo e Kulusevski versione bomber di scorta quando chiamato in causa ha sempre deluso. E che dire poi del non pervenuto Kean e dell’oggetto del mistero Kaio Jorge? Come se non bastasse non va dimenticato infine l’infortunio di Chiesa. Con l’arrivo in gennaio di Vlahović la Juventus era convinta di aver sistemato in qualche modo l’attacco, peccato però che i palloni giocabili per il serbo durante i 90 minuti si contino sulle dita di una mano. Dunque per ora il suo apporto a livello di goal segnati non può ancora considerarsi decisivo. Lo sarà molto probabilmente a partire dal prossimo anno, quando i bianconeri costruiranno un centrocampo che giocherà per l’ex bomber della Fiorentina. Se così non dovesse essere, allora Dušan sarà ricordato come l’acquisto più oneroso in assoluto del mercato di gennaio juventino incapace di spostare gli equilibri in campo. Difficile comunque che ciò accada, perché la società è già pronta a rivoluzionare la squadra, partendo, come è normale che sia, proprio dal centrocampo.   

RadioBianconera Redazione