Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Cose di Calcio’, è intervenuto il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli: “Il protocollo per la ripresa del calcio? È stato voluto dal Governo e sappiamo benissimo come ci siano stati rimpalli, rinvii, dichiarazioni nelle ultime settimane da parte del ministro Spadafora. La cosa importante è che lunedì ripartano gli allenamenti collettivi. Io mi auguro che, tra le mille cose che ha da fare, il ministro trovasse il tempo per fare un salto nei centri sportivi di Serie A, così si rende conto del livello di eccellenza che hanno raggiunto e capirà molte cose. Credo che da parte dei ministri dello sport negli ultimi anni ci sia poca consuetudine a fare i conti con i problemi e la vita di tutti i giorni del calcio ed è una cosa francamente singolare. Il professor Castellacci, che è stato medico della Nazionale e ha maturato un’importantissima esperienza in Cina, avrebbe dovuto essere convocato tra i 400 esperti divisi nelle task force. Adesso sembra che ci stiamo avviando verso la ripresa degli allenamenti collettivi, Rabiot alla buon'ora si è deciso a rientrare facendo anche lo spiritoso sui social, quindi credo che tutto lasci pensare a una ripresa dei lavori di gruppo”.

Su Rabiot: “Io francamente non capisco il suo comportamento. Approda alla Juventus dopo aver trascorso una stagione inattivo per le frizioni con il PSG, il suo rendimento in bianconero non arriva alla sufficienza, anziché postare su Instagram sarebbe il caso di dimostrare che voglia restare alla Juventus. Se poi non vuole restare penso che la Juventus se ne farà una ragione, ma il club mi risulta che sia molto irritato con il giocatore. Mi pare che l’atteggiamento non sia quello di un giocatore che ha capito in quale società si trovi”.

Sulla Lazio e le presunte partitelle: “Non partiamo benissimo. Abbiamo un’ulteriore conferma di cosa sia il protocollo arzigogolato concepito dalla politica e cosa siano gli allenamenti quotidiani. Faccio fatica a pensare che da quando siano ripresi gli allenamenti il pallone non sia stato proprio toccato. Io penso che se c’è un luogo in cui le misure di igiene sono rispettate sono proprio i centri sportivi”.

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