Il successo contro la Fiorentina ha rivitalizzato la Juventus dopo due sconfitte consecutive, ma resta il problema legato alle prestazioni. Sarà importante migliorare anche questo aspetto in chiave quarto posto, al momento distante 4 punti. Continua il dibattito su Allegri e sulle qualità da leader di Dybala. In ESCLUSIVA a 'Fuori di Juve', di questo parla Vittorio Oreggia, responsabile della Comunicazione di Hub Editoriale.

Allegri aveva detto che durante questa pausa per le nazionali, avrebbe tracciato un primo bilancio stagionale. Qual è il tuo?

"Credo sia un bilancio deficitario. Al di là del cammino fatto in Europa, in un girone abbastanza abbordabile per essere onesti, la classifica in campionato parla da sola. La squadra ancora non ha né un gioco, né un'anima. Il rilancio che aveva in mente la società con Allegri fatica a decollare. La sensazione è che nonostante il ritorno del tecnico livornese, probabilmente la Juve, dopo i splendidi anni di successi, sia arrivata a fine ciclo. Bisogna ricominciare. La squadra gioca male, alcuni giocatori non sembrano essersi calati nella parte. Ci si era illusi che con il ritorno di Allegri si potesse svoltare”.

A proposito di Allegri, diversi addetti ai lavori lo ritengono superato come allenatore. Concordi?

"Io credo che Allegri sia fedele al suo cliché e non cambi. Esiste questa divisone tra e . La Juve, a parte il periodo felice di Conte, si è sempre affidata alla seconda categoria. Quando ha pensato di dare la squadra ai primi (Maifredi, Sarri, Pirlo), escluso l'ex ct, i risultati non sono stati esaltanti. E nell'indole del club bianconero avere come unico obiettivo al vittoria, lo dice anche il motto coniato da Boniperti. Non credo che Allegri non si sia evoluto, ma semplicemente vede il calcio in quel modo”.

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